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+++ IL BILANCIO DI PREVISIONE
PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2002 E PLURIENNALE 2002 – 2004
Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2002 e pluriennale 2002-2004 che viene presentato all’Assemblea consiliare rappresenta l’opportunità di fornire all’Amministrazione regionale, fin dall’inizio dell’esercizio finanziario 2002, il s

Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2002 e pluriennale 2002-2004 che viene presentato all’Assemblea consiliare rappresenta l’opportunità di fornire all’Amministrazione regionale, fin dall’inizio dell’esercizio finanziario 2002, il supporto finanziario indispensabile al pieno dispiegamento delle capacità operative di attuazione delle sue scelte politico-programmatiche nei confronti della collettività socio-economica e dei cittadini e consente inoltre, la possibilità di gestire pienamente il bilancio fin dal 1° gennaio 2002, in EURO, la nuova moneta unica europea.
Con il bilancio di previsione dell’esercizio 2002 la Regione doveva dare attuazione a due precisi vincoli legislativi: al Decreto legislativo 28 marzo 2000, n. 76, che detta disposizioni riguardo ai principi fondamentali e alle norme di coordinamento in materia di bilancio e contabilità delle Regioni, ed inoltre all’applicazione dell’EURO, quale moneta di conto, ai suoi strumenti di programmazione finanziaria.
I cogenti vincoli soprarichiamati hanno rappresentato impegni di grande rilevanza in quanto la predisposizione del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2002 ha richiesto la preventiva modifica della legge di contabilità regionale che è stata elaborata sui principi dettati dal D.lgs. 76.
I complessi e rilevanti obiettivi sopra esposti hanno trovato dovuta compiutezza, in prima istanza, nella Legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 che dà attuazione al nuovo Ordinamento contabile della Regione, sulla cui base viene ora presentato il nuovo bilancio regionale per il 2002.
La Legge regionale suddetta pone al centro del processo di formazione del bilancio una nuova unità elementare denominata “Unità previsionale di base” che costituisce l’unità elementare di classificazione delle entrate e delle spese e può essere articolata in uno o più capitoli; le unità previsionali di base sono contenute all’interno di due aggregazioni di livello superiore denominate parti ed aree di intervento e poi all’interno di un’aggregazione denominata “funzione obiettivo”.
Si sottolinea che le unità previsionali di base rappresentano le nuove unità di voto consiliare, sostitutive dei capitoli.
L’articolazione per capitoli è valevole al fine della gestione, della rendicontazione e del controllo.
In base a quanto sopra esposto, a partire dall’esercizio 2002, il bilancio si presenta modificato anche nella sua struttura documentale infatti è corredato, fra l’altro, da un apposito documento di accompagnamento disaggregato per capitoli, valevole ai fini della gestione e dell’assegnazione delle risorse ai dirigenti, titolari dei centri di responsabilità amministrativa.
La nuova struttura del bilancio regionale, esponendo una rappresentazione più sintetica rispetto a quella capitolare adottata fino ad ora, dovrebbe consentire una lettura facilitata sulla attuazione delle politiche regionali riconducibili alle scelte finanziarie rappresentate nel bilancio stesso ed offrire anche un più elevato livello di flessibilizzazione nella gestione delle risorse, in quanto sarà possibile effettuare variazioni in sede amministrativa, anche compensative, fra capitoli della medesima unità previsionale di base o tra unità previsionali di base ma limitatamente ai casi tassativamente previsti dalla legge.
Nel suo contenuto finanziario la proposta di bilancio presentata per l’esercizio 2002 e pluriennale 2002-2004 continua a scontare le persistenti incertezze che gravano tuttora sull’assetto finanziario delle Regioni e pertanto è necessario premettere che la proposta di bilancio che la Giunta regionale presenta, fermo restando il quadro delle compatibilità finanziarie, potrà essere suscettibile di aggiornamenti e precisazioni che potrebbero rendersi necessarie a seguito di manovre di finanza pubblica destinate a produrre effetti anche nel comparto regionale.
Si sottolinea inoltre come le profonde innovazioni introdotte sul piano delle competenze e sul trasferimento di funzioni, in attuazione di deleghe, assumano aspetti di particolare criticità a fronte della non risolta questione delle risorse necessarie al loro esercizio e sul sistema dei finanziamenti delle regioni.
In termini quantitativi le entrate e le spese effettive ammontano a EURO 9.434,83 milioni, escluse le contabilità speciali - partite di giro che rappresentano mere poste contabili (entrate e spese che si compensano tra loro).

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